ZUPPA di FAGIOLI « RIBOLLITA »

articolo di  Vanna Vittori

 

Molte ricette di cucina nascono da grandi cuochi, che rielaborando vecchie ricette, ne creano di nuove, dando continuità ad un mondo sempre nuovo in cucina.
Molte invece, nascono dalla necessità che nelle campagne della Toscana, durante gli inverni molto rigidi, le donne di casa dovevano trovare per mettere a tavola, famiglie molto numerose, ribo 2adoperando quello che avevano sotto mano, pane secco, fagioli, patate, cavolo nero (che regge bene le gelate notturne), e tutte quelle verdure che l’orto poteva ancora dare.
La preparazione è semplice, nel paiolo sopra al fuoco che riscaldava la cucina, venivano messi a cuocere i fagioli, una parte veniva mangiata la sera, il resto restava nel paiolo tutta la notte sul fuoco, al mattino erano diventati una broda densa a cui venivano aggiunte le patate, le verdure e il cavolo, aggiunto ancora acqua e lasciato sul fuoco fino al pomeriggio.
Nel frattempo il pane secco(niente si butta)veniva tagliato a fette, se possibile, o sbriciolato messo in tegami di terracotta, ed ogni strato affogato con la broda ricavata.
Lasciato riposare alcune ore, in modo che il pane assorbisse tutta la broda, e portato in tavola.
Molto spesso capitava che il pasto serale avanzasse, niente paura, veniva messo da una parte e il giorno dopo rimesso la zuppiera sul fuoco, veniva fatta bollire, aggiungendo un giro di olio nuovo, prima di servirlo, era nata la “ RIBOLLITA”

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